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Celebrità a Torino

Charles De Gaulle alla Mandria

Il 4 aprile 1962 si tenne un incontro alla Mandria tra il presidente della Repubblica francese De Gaulle e il presidente del Consiglio italiano Fanfani, allo scopo di definire i rapporti italo francesi nell'ambito della comunità europea.

Giordano Bruno

Giordano Bruno fu a Torino all'inizio del 1579, nel corso di un peregrinare che lo avrebbe portato in Inghilterra. Nel suo dialogo "Spaccio de la Bestia trionfante" dice della città sabauda: "la deliciosa città di Taurino".

Torquato Tasso

Torquato Tasso, in una celebre lettera del 1584 indirizzata a Botero dall'ospedale prigione di Sant'Anna, accenna alle "delizie" di Torino "capitale", legate alla "meraviglia" del Parco, opera "magnifica e unica al mondo", che il poeta dichiara di avere voluto immortalare nella stanza della "Gerusalemme liberata" che descrive il giardino di Armida.

Charles Louis de Secondat Barone di Montesquieu

Montesquieu arrivò a Torino nel 1728 e vi soggiornò 10 giorni. Ammirò a lungo piazza Castello come "una delle cose più belle che si possano vedere: è dominata dal Palazzo del Re e dalle più belle case dei dignitari di Corte; e al centro c'è quello che si chiama Palazzo Madama, che è di una architettura veramente deliziosa". Considerò però la nobiltà poco mondana, troppo parsimoniosa, e trovò polizieschi i metodi di gestione dell'ordine pubblico.

Gotthold Ephraim Lessing

Il celebre illuminista tedesco Lessing fu a Torino nel 1775. Restò ammirato da quella che gli pareva una vera città di cultura; visitò il Gabinetto di antichità egizie, la Biblioteca e il palazzo dell'università, le dimore dei dotti.

Giacomo Casanova

Giacomo Casanova venne a Torino per la prima volta nel 1750. Ne restò affascinato al punto di affermare:"Tutto mi piacque a Torino, la città, la corte, il teatro, le donne che erano tutte belle, a cominciare dalle duchesse di Savoia". Più tardi dirà che a Torino "il gentil sesso ha tutti i fascini che l'amore gli può desiderare".

Mark Twain

L'autore del notissimo "Tom Sawyer" descrisse Torino in un diario dei suoi viaggi in Europa, intitolato "A Tramp Abroad" e pubblicato a Lipsia nel 1880. 
La città gli piacque al punto di descriverla con parole entusiastiche: "Torino è una città bellissima. Come spaziosità supera, io penso, tutto ciò che è mai stato immaginato prima. Le vie sono straordinariamente ampie, le piazze lastricate e prodigiose, le case enormi e ben fatte. I marciapiedi sono larghi quasi come le vie ordinarie in Europa. Di sera quando è illuminato dal gas e popolato da una moltitudine di gente che vuole divertirsi, che va a zonzo, che chiacchiera, che ride, è uno spettacolo degno di essere visto".

Henry James

Il romanziere statunitense Henry James, fratello del poeta William, descrisse Torino nel suo diario di viaggi ["Ore italiane", Garzanti, Milano 1884]. Della città disse: "Entrare a Torino in un incantevole pomeriggio d'agosto significa trovare una città di portici, di stucchi rosa e gialli, di caffè, di ufficiali dai calzoni blu".

Domenico Cimarosa

Nel corso del 1700 era usanza rappresentare nei teatri opere in prima assoluta, scritte appositamente per la città da musicisti a cui la corte affidava di proposito l'incarico. Domenico Cimarosa, prima di recarsi in Russia alla corte di Caterina II, scrisse per il Teatro Regio due opere: "Artaserse", nel 1784, e "Volodimiro", nel 1787. Naturalmente, nei periodi di stesura restò ospite della città.

Wolfgang Amadeus Mozart

Nel gennaio del 1771, Mozart, accompagnato dal padre, era di passaggio a Torino. Assistette al Regio alla rappresentazione di un'opera di Giovanni Paisiello, "Annibale in Torino". 
Purtroppo le riviste dell'epoca non riportarono la notizia relativa al giovane genio, e l'unica traccia del viaggio si ha da una lettera di Leopold Mozart, il padre.

Fedor Dostoevskij

Il grande scrittore russo Fedor Dostoevskij si fermò a Torino per otto giorni nel 1863. Il soggiorno era motivato dall'attesa di denaro dalla famiglia, in quanto nel corso delle tappe precedenti del suo percorso aveva dilapidato al gioco una fortuna. E' nota la passione smodata di Dostoevskij per il gioco d'azzardo, passione che ha meravigliosamente descritto nel romanzo "Il giocatore".

Eleonora Duse

La celebre attrice Eleonora Duse recitò più volte nei teatri di Torino. Si può ricordare, tra le altre, la trionfale accoglienza decretata il 1° novembre 1883 alla "Fedora" di Sardou. La grande artista continuò la sua stagione torinese, l'anno successivo, con "La signora delle camelie", "La contessa Maria" di Rovetta e l' "Adriana Lecouvreur".